MARVELIT
PRESENTA
Di
Carmelo Mobilia
& Igor Della Libera
VEDI MADRIPOOR E POI MUORI (II Parte)
#
33
In volo sopra l’oceano Pacifico.
I
Vendicatori erano diretti verso Madripoor, dopo aver ricevuto una richiesta d’aiuto
dal loro ex membro Dennis Dumphy alias Demolition Man.
<Tu hai
fatto cosa?> borbottò USAgent, diretto ad Henry Pym.
<Te l’ho
detto: ho messo una squadra segreta sulle tracce di Malus. Sono stato obbligato
a lasciarlo andare per sapere dove trovare She Hulk, ma non lo volevo sulla
coscienza. Ho già un Ultron che mi tiene sveglio la notte...>
<Ma
perché loro, Hank?> chiese Jennifer <Se lo hai fatto per me, era compito
mio dargli la caccia... ho un grosso
debito con quel verme....>
<Tu...
avevi subito una grave perdita. Non eri nello stato d’animo adatto. Inoltre
D-Man e gli altri hanno dei conti in sospeso col Power Broker da ancora più
tempo. Dennis si è offerto volontario e ha suggerito i nomi dei candidati.>
<Uh
ragazzi.... chi è questo Malus? Temo di essermi perso qualche episodio...>
disse Nova con un lieve imbarazzo.
<Si,
anche a me questo nome non dice nulla> gli fece coro Thunderstrike
<Perché gli diamo la caccia?>
Prese
parola Tigra:
<Karl
Malus è un genetista che ha lavorato per la maggior parte delle organizzazioni
criminali d’America. Ha compiuto esperimenti genetici illegali sugli esseri
umani. E’ lui che ha fornito i poteri ad
Armadillo e che ha trasformato Erik Josten in Golia.>
<Già,
inoltre ha inventato il processo di potenziamento che mi ha reso quello che
sono.> aggiunse USAgent <Quello che non sapevo è che alcune delle persone
su cui il processo non aveva funzionato diventavano dei mostri deformi e
venivano abbandonati nelle fogne come reietti umani. Quel verme non ha la minima
considerazione della vita umana.>
<Si, e
l’ultima volta che abbiamo avuto a che fare con lui ha creato una sorta di
steroide gamma che ha quasi fatto impazzire She Hulk spingendola contro di noi
e che alla fine è costato la vita al ... padre di Jen.> concluse Aracne.
A queste
parole She Hulk, solitamente spiritosa e piena di vita, assunse un’espressione
sofferta.
<Un
Mengele con la fissa per la genetica. Uno psicopatico da sbattere al fresco.
Quello che non capisco è cosa ci fa a Madripoor> domandò ancora Thunderstrike.
<Dobbiamo
supporre che gli States siano terrà bruciata per lui e che abbia preso contatti
con la criminalità locale. Stando al rapporto di D-Man, pare abbia trovato un
finanziatore... ma non abbiamo scoperto di chi si tratta.>
<Quale
dei vostri nemici può disporre di un isola volate?> domandò Nova.
<Ah la
lista è lunga...> gli rispose Tigra con un tono cinico.
<Ancora
non sono convinto del perché ci hai tenuto all’oscuro di tutto, Pym.>
intervenne ancora USAgent, che sembrava avere tutta l’intenzione di
polemizzare.
<Sei
deluso? Dillo apertamente, non ti fidi più di me come capo?> disse Calabrone
assumendo un tono sulla difensiva. In realtà da quando aveva stretto il patto
con Malus e l'aveva lasciato andare quel dubbio lo aveva attraversato più volte
rendendo il suo sonno agitato.
<No, più
che altro sorpreso. Ok, subito dopo che ce l'hai detto non posso dire di averla
presa bene, soprattutto perché mi sono sentito tagliato fuori... ma
ripensandoci, la tua è stata una decisione logica da leader. Non mi piace
ammetterlo ma spesso i generali operano all'oscuro dei loro soldati per il loro
bene.>
Pym annuì,
non la pensava come lui, in realtà dietro a quella mossa c'era il desiderio di
poter rimediare da solo e con la sua squadra segreta all'azzardo che aveva
compiuto con Malus.
Gli altri
tacquero e il viaggio proseguì in un silenzio carico di pensieri.
Madripoor. Isola volante sopra la
città. Ore prima.
Mandrillo
aspettò che le porte automatiche si aprissero del tutto prima di entrare in una
grande sala circolare piena di monitor e strumentazioni dalla foggia
avveniristica che indicavano senza ombra di dubbio che quella fosse la nuova
casa di Malus. Si sbagliava e si accorse subito che l'uomo che gli dava le
spalle e guardava un monitor in cui scorrevano immagini di un enorme lucertola
distruttrice non poteva essere il genetista che stava cacciando. Era
qualcun'altro. Si avvicinò scorgendo che era avvolto in un mantello azzurro
sotto il quale si intravedeva un costume viola.
<Malus è
sempre stato refrattario ad indossare costumi o maschere, lui è tipo da camici
bianchi, ambienti sterili e siringhe.>
<Malus
lavora per me.> disse l'uomo girandosi. Portava una maschera con dipinto un
teschio di demone o qualcosa di simile. Il suo completo ricordò al Mandrillo
una specie di Capitan Harlock malvagio. La figura del pirata criminale poteva
starci con il contesto di un'isola volante. Il criminale si mosse versò il
Mandrillo. Non si presentò, lasciò però che la luce della stanza investisse la
sua figura. Continuò a parlare <So che tu e lui avete un passato recente in
comune... se non fosse stato lui ad insistere per averti qui, magnificandomi le
tue potenzialità, i miei uomini uccello adesso starebbero banchettando con la
tua carne.>
<Ma
tu... chi sei???> chiese Jerome Beechman.
<Io sono il Dottor Demonicus...>
<Un altro scienziato pazzo.> rispose il
Mandrillo, cercando di mostrarsi sicuro e per nulla intimorito <Devo
ammettere che l'isola volante è impressionante>
<Non è opera mia. Io mi sono limitato ad
occuparla, utilizzando un congegno per risvegliare e controllare gli ultimi
sopravvissuti della razza degli uomini uccello che dormivano un sonno
criogenico nelle profondità dell'isola.>
<Scommetto che tu e Malus avete in mente di
conquistare il mondo, dico bene?>
<Malus, dopo la sua esperienza contro She
Hulk e gli altri Vendicatori della Costa Ovest, ha maturato il mio stesso
proposito: la conquista non può prescindere dalla vendetta e questa è di più
facile attuazione. Io ho un conto in sospeso da troppo tempo, con essi. E’ a
causa loro che la mia amata Kuroko è perita, e non avrò pace finché non mi sarò
vendicato.>
<” Vendetta” è una parola che ha accompagnato
tutta la mia vita, prima contro chi non capiva ne i miei poteri ne il mio
aspetto, e poi verso tutti quegli eroi che mi hanno sempre sbarrato la strada,
che mi hanno sconfitto e a cui loro occhi rimanevo sempre un fenomeno da
baraccone, un mostro.>
A quel punto Demonicus si
tolse la maschera rivelando il suo vero orribile volto. Le ossa della mascella
emergevano come quelle degli zigomi e lo facevano perché intorno non c'era più
carne. Sulla testa aveva delle specie di corna.
<Come vedi non sei
l'unico ad essere stato additato come un mostro. Torniamo al motivo per cui sei
qui>
Mandrillo sperava che non
avessero già fiutato il suo doppio gioco. Era stato attento ma pensava che
avrebbe avuto a che fare solo con Malus e non con questo Demonicus. Doveva
trovare il modo di usare il suo comunicatore segreto ed avvisare la squadra
rimasta a Madripoor. Quell'uomo non era da sottovalutare. Aveva l’aria di
essere un criminale molto pericoloso.... quegli uomini uccello che aveva
risvegliato erano creature orribili e per poco non lo avevano sfigurato.
Qualsiasi piano avessero in mente, aveva maggiori possibilità di venire fermato
quante più informazioni Jerome sarebbe stato in grado di fornire ai suoi
alleati.
<Malus mi ha parlato di te e il fatto che tu
abbia l'abbia trovato usando il generale Coy la dice lunga sulle tue capacità
che ingiustamente sono sempre state sottovalutate. Il tuo potere potrà esserci
molto utile, ma prima vorrei farti vedere il frutto del lavoro congiunto mio e
di Karl.>
<Ti seguo.> rispose l’uomo scimmia. La porta in cui entrarono era dall'altra
parte del corridoio. Qui li attendeva Malus. Si trovava davanti a sei cilindri
chiusi da una gabbia di acciaio che rendeva impossibile capire cosa ci fosse al
loro interno.
<Mi fa piacere vedere che hai superato le
divergenze d'opinione che hanno caratterizzato il nostro ultimo incontro e se
non l'ha già fatto Demonicus voglio darti il benvenuto e mostrarti le
meraviglie con cui ci vendicheremo di chi ci ha sempre ostacolato>
<Io non chiamerei rapire qualcuno, tenerlo
prigioniero privandolo di parte del suo sangue con prelievi dolorosi divergenze
d'opinione, ma posso capire che l'alleanza con Ultima esigeva che ti
comportassi così.>
<E' stata una fortuita coincidenza che ti
trovassi a Madripoor e che tu abbia usato i miei stessi contatti. Avrei potuto
dire al generale che non volevo saperne di te ma come vedi ho pensato che il
modo migliore per chiudere con il passato sia quello di offrirti un grande
futuro.>
<Parlate molto bene tu e il tuo amico Teschio
viola e mi avete incuriosito? A quale altro abominio genetico stai lavorando?
<Adesso te lo mostrerò. Diciamo che hai
anticipato la sorpresa parlando dei tuoi prelievi del sangue. Tu non lo sai ma
il “club dei genetisti” [vedi episodi
2-8 di She Hulk MiT] che riunisce un sacco di menti brillanti, allontanate dalle
comunità scientifiche per il loro poco ortodosso approccio alla ricerca, ha
creato una banca dati con il materiale genetico di quasi tutti i criminali che
dispongono di super poteri>
<Basta Malus: mostra al nostro ospite cosa
abbiamo creato> disse Demonicus ansioso di vedere lui stesso come procedeva
l'esperimento alla cui completa realizzazione mancava davvero poco.
<Si sta perdendo il gusto per la teatralità.
Va bene senza rullo di tamburi ecco i prototipi dei nostri personali
Vendicatori.>
Mezz'ora dopo quell'incontro il Mandrillo era
nella sua stanza, quella che Malus gli aveva fatto preparare. Non era ancora
sicuro che gli avesse creduto completamente e le due guardie con ali fuori
dalla sua porta erano lì a dimostrare come la sua lealtà fosse ancora in
“prova”. Si chiuse nel bagno e sperò che il comunicatore che gli aveva fornito
Pym fosse davvero irrintracciabile come gli aveva detto. Si lavò il viso
scimmiesco ma non riusciva a togliersi dalla mente gli abomini che Malus gli
aveva mostrato. Infilò un unghia sulla pelle del braccio destro rivelando che
si trattava di una pellicola sintetica e la rimosse. Sotto c'era una piccola
trasmittente. Gli bastò infilarsela nel suo grosso orecchio per avere subito il
segnale e il canale aperto con i suoi compagni rimasti a Madripoor. Fece una prova.
<Qui Mandrillo mi sentite>
La risposta fu un suono sommesso disturbato
<Dannato Pym pensò...> tra se e poi
riprovò. Non riuscì però ad iniziare la frase perché sentì dei rumori
all'esterno del bagno.
<Non possono avermi scoperto riproviamo...
qui Mandrillo mi sentite.> la voce si era affaticata di colpo come fosse
reduce da una corsa. Il suo cuore iniziò a battere. Doveva stare calmo. Il
mestiere della spia non faceva per lui.
<Forza volete rispondermi si o no... mi
sentite>
Finalmente sentì qualcosa dall'altra parte. La
voce era quella di Demolition Man. Poi però le luci si spensero e il bagno
precipitò nel buio. A quel punto avvertì il rumore di metallo che fondeva. Si
affrettò a dire quanto voleva comunicare.
<Qui
Mandrillo... mi sentite... dovete usare il sistema di tracciamento audio... per
trovarmi...>
Sentì come un refolo di vento alle sue spalle,
qualcosa di freddo come una mano che lo toccava. Continuò sempre più
preoccupato
<Sono su un’isola volante... Malus non è da
solo.... fate presto.... stanno creando qualcosa di orribile. Potrebbero avermi
scoperto... sento il rumore di qualcosa... una delle loro creature è qui... mi
hanno trovato…>
Si voltò e un'ombra velocissima lo colpì al
petto, indietreggiò. Andò a sbattere contro il lavandino. Poi sentì del calore
improvviso che veniva dal pavimento. Cercò di fuggire ma delle braccia possenti
lo ghermirono e lo trascinarono fuori dalla stanza. Non riuscì a vedere il suo
aggressore, intravide solo il contorno di ali. Colpito alla testa perse i sensi
sperando che il suo grido d'aiuto fosse arrivato a destinazione.
In quel momento, all’esterno.
Il Jet che Jessan Hoan, la Tigre, aveva messo a
loro disposizione era rapido e silenzioso. Arrivò sull’isola volante
indisturbato, permettendo alla squadra di Demolition Man di mettere piede
sull’isola volante.
<Eccoci arrivati.... la cosiddetta Sky
Island, la base del nostro nemico. Fate attenzione.>
<Cristo, un isola in mezzo alle nuvole....
non ho mai visto nulla del genere, quando lavoravo col Branco Selvaggio>
esclamò Battlestar, eccitato e spaventato allo stesso tempo.
<Coi Fantastici Quattro sono stata su altri
pianeti, ma capisco cosa vuoi dire. Toglie il fiato. Ma quello che mi tiene in
ansia non è questo posto, ma le condizioni di Jerome. Non abbiamo più sue
notizie già da un bel pezzo.> disse Sharon Ventura.
<Temo che lo abbiano catturato. Prima che la
comunicazione cadesse, ha accennato al fatto che Malus non fosse da solo.... mi
chiedo con chi possa essere in combutta....> osservò D-Man. “Conosci il tuo nemico, conosci te stesso,
mai sarà in dubbio il risultato di cento battaglie” diceva Sun Tzu nel suo
libro “L’arte della guerra”. Questo insolito trio d’eroi non conosceva chi
doveva combattere, né il territorio e a dirla tutta, anche tra di loro si
conoscevano ben poco. Affermare che erano in una situazione quasi disperata non
era sbagliato. S’addentrarono nella
foresta sintetica che anticipava l'ingresso alla cittadella. Erano guardinghi,
in cerca di un segno del nemico. Passarono i minuti e l’impazienza aumentava,
fino a quando in risposta alle loro preghiere arrivò un immagine agghiacciante:
Jerome Beechman alias il Mandrillo, il loro infiltrato, era stato torturato
quasi a morte e legato in bella vista fuori a dei tronchi di legno posti a
forma di “X”. Grondava sangue da tutti i pori.
<Jerome, no!> gridò Sharon, terrorizzata
da quella vista.
<<Ecce Simia!>> proclamò una voce da un altoparlante, seguita da una
diabolica risata, mentre un grosso faro illuminò i tre eroi, segnalandone la
posizione.
<D’accordo Malus. Manda le nostre creature a
fare la conoscenza dei nostri amici...> ordinò Demonicus, con fare
soddisfatto. Karl Malus premette un pulsante sulla console e si udì il rumore
di porte metalliche che si aprivano.
<Ci hanno scoperti! Preparatevi!> urlò
Battlestar, alzando il suo scudo. Era pronto a difendersi da qualsiasi tipo di
attacco, ma di certo non si aspettava di venire afferrato da quello che in un
primo momento sembrava un boa o un anaconda; a osservarlo bene però era
qualcosa di diverso, era.... un braccio? La sua forza era tremenda, anche un
potenziato come Lemar faceva fatica a divincolarsi; con grande sforzo afferrò
il suo scudo con entrambe le mani, come a voler forzare la presa, ma
all’improvviso una potentissima scarica elettrica attraversò il suo corpo,
facendogli perdere i sensi tra mille dolori.
<Battlestar!> gridò D-Man cercando di
correre in soccorso all’amico, ma prima che potesse fare pochi passi, si trovò
entrambi i piedi congelati in una morsa di ghiaccio.
<Ma che cos....> Dennis aveva avuto delle
brutte esperienze con il freddo, essendo caduto nelle gelide acque del polo
Nord e avendo vissuto alcuni anni insieme a degli eschimesi. Con le sue forti
dita cercò di spezzare quel blocco glaciale, ma prima che potesse riuscirci, un
altro getto gelido lo colpì prima al braccio, poi alla schiena e quindi in
quasi tutto il corpo, lasciandolo assiderato, immobile e terrorizzato.
E Sharon Ventura? L’ex Miss Marvel rimase
anch’essa sorpresa da quanto accaduto; in pochi secondi i due suoi amici erano
stati eliminati. Il loro piano d’azione era andato in fumo nel giro di pochi
istanti.
<Malus, dannato vigliacco... esci fuori!> gridò
disperata, sfogando la sua rabbia e la sua frustrazione. Non potè fare un'altra
mossa che qualcuno, tanto rapido da non essere visto le passò accanto,
graffiandola con degli artigli alla schiena.
<AAAAARGH!> strillò la donna in preda
all’agonia.
Un istante dopo, ancora un’altra artigliata,
stavolta sulla coscia. La donna dai capelli rossi stava venendo fatta a pezzi,
letteralmente. Chiunque fosse, era troppo veloce per schivarlo.
C’era solo un modo per evitare di venire
macellata, e sprigionando i raggi cosmici all’interno del suo corpo Sharon
Ventura assunse le sembianze rocciose e indistruttibili della Donna – Cosa.
A Sharon non piaceva quell’aspetto, ma se voleva
sopravvivere doveva farlo.
<Avanti, maledetto... prova a farti sotto
adesso!> esclamò fiduciosa della sua invulnerabilità.
Ma purtroppo per lei le minacce non erano
finire, e un pugno di una forza spaventosa la colpì a tradimento, facendole
fare un volo di diversi metri.
Intanto...
<Ok Vendicatori, ci siamo: Sky Island.
Preparatevi all’atterraggio.> disse Pym ai comandi.
<Nessuna notizia da D-Man e gli altri?>
chiese Aracne.
<Nessuna. Il che non significa nulla di
buono....>
<Ehi ehi ehi... ma che sta succedendo
laggiù?> chiese Thunderstrike.
<E’ Ben Grimm quello laggiù?> domandò
Tigra, vedendo quella “cosa” arancione che percorreva tutti quei metri.
<No... è Sharon! Sta scappando da
qualcosa!> urlò She Hulk riconoscendo l’amica.
Il Quinjet atterrò e non appena il portellone si
aprì Jennifer corse verso di lei.
<Sharon... sono io. Che sta succedendo? Dov’è
D-Man?>
<Loro... è troppo tardi. Sono ... dei
mostri.>
<Chi? Chi sono dei mostri?>
La mano rocciosa di Sharon indicò un punto nella
boscaglia di fronte e dal mezzo degli alberi spuntò una creatura abnorme: era
alta, possente, con la pelle bianca come la neve e i capelli neri come
inchiostro e un viso deforme e aveva una forza sovrumana.
Nel vederlo, USAgent senza esitare gli lanciò il
suo scudo ma questo rimbalzò contro il petto del mostro senza nemmeno
scalfirlo.
<Questa è bella...> sbuffò recuperando il
suo scudo.
<Lasciate quel bruttone a me!> disse
Thunderstrike lanciandosi verso il gigante.
Qualcosa simile ad un liquido color oro assalì
il Quinjet e generando una temperatura simile a quella della lava iniziò a
fonderlo.
<Siamo sotto attacco! Vendicatori, in
posizione!> urlò Calabrone aumentando di statura.
La
trasformazione in gigante di Calabrone venne arrestata brutalmente da un colpo
di coda.
Sentì poi
delle enormi braccia coperte di scaglie afferrarlo da dietro stritolandolo. Si
girò notando il muso da rettili di una lucertola grande come lui, sui 12 metri.
Gli occhi iniettati di rosso. Aprì la bocca non per morderlo ma per vomitare
dell'azoto liquido in forma di raggio che gli congelò una spalla procurandogli
grande dolore. Calabrone sofferente venne trascinato lontano dal punto della
foresta dove i suoi amici stavano combattendo per le loro vite contro le
creature di Demonicus.
Il malvagio volava ad altezza di sicurezza su
una piattaforma gravitazionale, che si era staccata dalla cittadella e insieme
a Malus osservava dalla balaustra gli scontri. Intanto sorseggiava del buon
vino.
<Cosa
diavolo sono questi.... aborti?> domandò Tigra, stupida e spaventata.
<Ho
cercato di avvisarvi> disse Sharon < Malus non è solo... dietro di lui
c’è... >
<Demonicus>
l’anticipò Aracne <E’ l’unico dei nostri nemici in grado di creare
mostruosità di questo genere. >
Da una
stazione volante, il citato Demonicus osservava divertito tutta la scena.
<Ah! Lo
sapevo che presto o tardi avrebbero capito che c’era il mio genio dietro a
tutto....>
<In
effetti le tue creature sono.... notevoli.> notò Malus.
<Come
vedi la mia passione per gli incroci non si limita solo ai vitigni diversi con
cui ho confezionato questo nettare>
<Devo
ammettere che hai un gusto particolare e un certo talento nel mescolare la
genetica altrui> osservò nuovamente Malus mentre un pannello posto davanti a
lui evidenziava le varie matrici di DNA che formavano i vari mostri che avevano
creato partendo dal sangue di criminali considerati minori.
Thunderstrike
colpì duro l'enorme creatura che aveva solo una parvenza umana. Sembrava un
essere delle caverne, puro istinto e bestialità. Non aveva mai avuto a che fare
con Mr Hyde. Il vero Thor si e magari lui avrebbe riconosciuto in quei gesti,
in quelle urla parte del suo vecchio nemico.
<Mi sto
chiedendo...> disse Malus spostando il binocolo proprio sullo scontro tra il
tonante e il mostro selvaggio <come tu sia riuscito a rendere quell'aborto
di Mr Hyde resistente ai colpi inferti da un'arma che rivaleggia con quella del
mitico Thor. Sono davvero impressionato.> concluse Malus.
<Ho
aggiunto al mix genetico il potere di Unus l'intoccabile. Quel mutante è sempre
stato protetto da un campo di forza, come una seconda pelle e adesso quella
stessa energia difende la mia creatura. E le sorprese non finiscono qui>
Su queste
parole il Mr Hyde spiegò delle ali e afferrò Thunderstrike portandolo sopra la
giungla.
<Resisti
‘Strike! Ti...> ma il volo di Nova venne bloccato dalle braccia -spire
dell'anaconda umana.
<Mi
basterà caricarmi di energia per friggere questi dannati serpenti> pensò tra
se il razzo umano. Non riuscì a mettere in atto il suo piano perché quelle
braccia vennero pervase di elettricità che da loro passò in lui facendo
impazzire le sue terminazioni nervose e creando un dolore che la sua tuta non
riuscì a limitare. Si voltò sperando che She Hulk vicina a lui potesse aiutarlo
ma la vide contorcersi in agonia mentre una pozza di lava coloro oro le
blandiva le caviglie.
<I
poteri elettrici del criminale noto come Electro non sono mai stati usati dallo
stesso in modo efficace, a questo ho posto rimedio, creando un costrutto
genetico che ne combini le capacità con quelle di Anaconda della Società dei
Serpenti. Lo stesso dicasi per il potente ma sconclusionato Molten, il cui DNA
ho mischiato con quello di Hydro- man. C'è da chiedersi come esseri così
potenti siano sempre stati sconfitti da qualcuno che si arrampica sui muri e
che come massimo potere spara delle ragnatele. I criminali sono una razza
stupida e superstiziosa> affermò Demonicus godendosi la disfatta dei suoi
nemici.
Erano
rimasti solo USAgent e Aracne della formazione che l'avevano sconfitto anni fa,
nel Pacifico [Avengers West Coast # 70 – 74 ] ma quella squadra portava il nome di quel
dannato gruppo che aveva interrotto più volte i suoi sogni di conquista e che
era costata la vita alla sua amata Kuroko.
Dentro di
se Demonicus era convinto che, ovunque il suo spirito si trovasse, sarebbe
stata molto soddisfatta di come si stava vendicando di loro.
I suoi
incroci genetici avrebbero aperto un nuovo mercato e molti paesi avrebbero
fatto la fila alle sue aste per avere i frutti delle sue ricerche.
Nel
frattempo, i Vendicatori proseguivano lo scontro con i suoi mostruosi abomini
genetici.
<Ho
l'impressione che gli piaccia> disse Tigra inseguita dal mutato che
combinava la rapidità di Speed Demon e gli artigli affilanti di Wild Child. La
Vendicatrice puntava sul fatto che la creatura non riuscisse a dominare ancora
la velocità e in effetti le sue traiettorie mostravano questa difficoltà. Alla
fine però Tigra si trovo schiacciata contro un albero con gli artigli di
“Wildspeed” piantati nella corteccia vicini alla sua testa.
<Adesso!>
gridò, e dall'alto piovve una ragnatela mentale che lo imprigionò.
<Non
posso trattenerlo! Si muove troppo rapidamente, e i suoi artigli a quella
velocità spezzeranno la mia tela!> esclamò Aracne, appollaiata sopra
l’albero.
<Non
devi resistere a lungo; non ho mai avuto l'idea di catturare questa cosa
viva!>
USAgent,
che si era tenuto in disparte, uscì di colpo e si lanciò impugnando il suo
scudo con entrambe le mani; doveva essere preciso, doveva colpire il punto del
collo meno resistente.
Solo la sua abilità e precisione gli permise
di colpirlo proprio lì, prima che l'essere si liberasse dalla tela. Tigra lo
vide cadere a terra ai suoi piedi. Era una bestia ferita.
<Avevo
promesso a me stessa che non sarei più regredita ad un essere bestiale, istinto
senza ragione. Mai più. Fino ad ora. Questi mostri devono essere uccisi>
***
Lemar fu il
primo a riprendere i sensi. La vista ancora offuscata, il dolore in tutto il
corpo resero difficile anche il movimento più semplice come quello di alzarsi da
terra. Guardava in lontananza Calabrone combattere la gigantesca lucertola;
entrambi i titani superavano gli alberi più alti. Di fianco a lui D-Man era una
statua di ghiaccio. Guardò in quegli occhi velati di brina, cristallizzati nel
momento della sconfitta. Prese il suo scudo e cercò di liberarlo, ma lo strato
di ghiaccio era troppo spesso, e alla fine dovette rinunciare.
<Mi
dispiace Big D, ti prometto che tornerò presto con qualche pezzo da novanta per
scongelarti.> gli disse, decidendo che sarebbe stato più utile altrove.
Sollevato
lo sguardo notò la piattaforma d'osservazione dei suoi nemici, così intenti a
godersi le battaglie tra i loro mostri e i Vendicatori da non accorgersi di
lui. Così, ignorato da tutti, sgattaiolò all'interno della base. Gli uomini uccello era come se fossero
paralizzati all'ingresso, mute sentinelle con le ali piegate e le aste
d'energia che puntavano verso il cielo.
<E' come
se quel dannato Malus li avesse messi in stand by. Meglio per me. Non sono un
cervellone ma ho imparato che certe volte basta staccare la spina giusta per
rovinare i piani dei malvagi>
Aveva un
modo un po' vecchio, patriottico di parlare, ma a lui piaceva così. La solidità
della tradizione contro il nuovo che avanzava. Lui era l'incarnazione dell'eredità
di Capitan America, esattamente come USAgent.
Intanto, la
battaglia proseguiva.
Calabrone
poteva utilizzare solo un braccio per bloccare gli attacchi del suo avversario.
<D-Devo
riuscire a.... indirizzarne il getto....>
La sua idea
era di utilizzare quelle fauci raggelanti come un cannone ed indirizzare il
colpo verso la massa liquida incandescente che faceva bollire i piedi di She
Hulk, ma la lucertola era troppo rapida e sfuggente.
Intanto,
Nova non riusciva a respingere la scossa elettrica che attraversava le lunghe
braccia dell'Anaconda elettrica. Poi di colpo la terrà tremò e si sentì
distinta la voce di Sharon Ventura che nel frattempo si era ripresa dalle
ferite.
<E'
tempo di farla finita!> gridò e una spaccatura creata nel terreno dal suo pugno
si aprì vicino al “Molten liquido” che, non riuscendo ancora a controllare il
suo potere, iniziò a scivolare al suo interno come attraverso lo scolo di un
lavandino.
Una volta libera She Hulk, dolorante ma
arrabbiata, arrivò alle spalle dell’ibrido tra Electro e Anaconda, afferrò le
sue membra viscide che si stringevano a spirale intorno a Nova e iniziò a
tirarle con forza.
Nemmeno lei
si rese davvero conto di quanta energia mise in quello strappo, l'effetto fu
però parecchio orribile, con She Hulk che si ritrovò a stringere le braccia
serpente e con Anaconda che dalle spalle gettava sangue elettrico. Nova stese
la creatura con un raggio e poi andò verso She Hulk.
<Stai
bene?> le chiese.
<Adesso
posso capire come si sente Bruce... quando la bestia prende il controllo... non
mi sono mai spinta così avanti... ho paura di perdere la lucidità.... ho
bisogno che tu faccia qualcosa ragazzino, qualcosa che mi faccia pensare ad
altro... il dolore, il fatto che Malus ha ucciso mio padre...tutto sta
prendendo il sopravvento...>
Nova scartò
l'idea di stendere la compagna con un raggio e decise per un approccio diverso.
Si avvicinò a lei e la baciò sulle labbra. Rimasero vicino per qualche secondo
e Richard rimase stupito che She Hulk rispondesse a quel gesto. Poi però la
gigantessa lo spinse via con un sorriso.
<Sistema
poco ortodosso ma ha funzionato. Sono tornata.>
<E’
l’unica cosa che mi è venuta in mente....> disse il ragazzo, arrossendo.
<E’
stata una buona mossa. Ma non prenderlo come vizio, intesi?> gli disse Jen
scherzando.
Mascherando
il proprio imbarazzo Nova spiccò il volo verso la lucertola che si stava
battendo con Calabrone, mentre She Hulk raggiunse i suoi compagni. A dire la
verità, era ancora scossa per aver perso il controllo in quel modo; non le era
mai successo, e la cosa la disturbava molto. Ma in quel momento contava solo ma
missione e si concentrò su di essa.
<Dobbiamo
soccorrere i feriti! Muovetevi!> urlò USAgent a Tigra e Aracne. Intanto,
Tigra stava liberando il Mandrillo stando attenta a non peggiorarne le
condizioni. Aracne provava a liberare D-Man. In lontananza Calabrone e la
Lucertola combattevano e i due puntini che vedeva tra le nuvole erano
sicuramente Thunderstrike e il suo avversario.
<Il mio
potere non serve a niente contro il ghiaccio> disse Aracne sconsolata
temendo che più D-Man rimaneva congelato più si avvicinasse alla morte.
<E io ho
paura di colpirlo troppo forte e fargli più male che bene. E’ stato sotto
ghiaccio per troppo tempo e temo che le sue ossa non possano reggere
all’impatto.> disse She Hulk.
<Dov'è
Battlestar?> domandò USAgent, ma del suo partner non c’era traccia.
<Non lo
so, ma Mandrillo è messo male... ha bisogno di urgenti cure mediche> disse
Tigra.
<C’è un
kit medico sul jet che ci ha portato qui> disse Sharon Ventura, ma poi una
nube scura fremente di ali e aste energetiche la distolse dalla preoccupazione
per il suo compagno.
<Stanno
arrivando gli uomini uccello, sono troppi...>
<Posso
provare a tessere una tela invisibile> osservò Aracne <Greer, tu cerca di
attirarli in trappola... sai, gatti ed uccelli non vanno d'accordo.>
Nello
stesso momento, coperti dalle nuvole, Eric Masterson e il bizzarro incrocio tra
Hyde, Griffin e Unus continuavano a battersi.
<Dannazione,
è veramente tosto> osservò <Ho usato i miei colpi più forti e non batte
ciglio. In pochi sono in grado di sopportare i colpi della mia mazza. Beh
vediamo come se la cava con questo...> dalla sua arma sparò una potente
scarica mistica, ma il raggio rimbalzò sul torace del mostro.
<Come
non detto> osservò sbuffando <E’ meglio che t’inventi qualcosa Masterson,
altrimenti facciamo notte.>
Con un
grugnito animale l’essere deforme gli si scagliò contro, braccandolo. Lo colse
di sorpresa, le loro mani erano giunte l’una contro l’altra. I loro sguardi
s’incrociarono. Non vi era nulla di umano, in quello della creatura. Il suo
respiro caldo soffiava sul volto di Thunderstrike, infastidendolo. Ma fu
proprio quel dettaglio a dargli l’idea di come batterlo.
Con una
tensione dei suoi potenti muscoli spezzò la presa del mutato, liberandosi, dopo
di che ruotò la sua mazza incantata, sempre più velocemente, creando un
uragano. Pochi istanti dopo il suo avversario venne risucchiato nel vortice:
l’enorme pressione al suo interno gli schiacciò i polmoni, facendogli mancare
il respiro. Il mostro morì soffocato e ‘Strike lasciò che il suo corpo
precipitasse verso l’oceano sottostante.
Nello
stesso momento, sull’isola, Hank Pym stava ancora lottando con l’enorme
lucertola, senza venirne a capo. I suoi muscoli erano ancora intorpiditi per il
freddo, il che rendeva i suoi movimenti lenti e contro quella creatura, che
Demonicus aveva creato dal DNA di Curt Connors e mescolato con quello di Erik
Josten e Bobby Drake, era necessario essere più rapido.
In suo
soccorso arrivò Nova, che colpì il lucertolone alla mandibola con un gancio.
<Non si
preoccupi Doc, è arrivata la cavalleria!>
<Sta
attendo... è in grado di emettere un raggio congelante...>
Proprio
come da segnalazione di Pym, la creatura aprì le fauci ed emise dei proiettili
di ghiaccio, che fortunatamente furono evitati da Nova. Frattanto, alle spalle
dell’esausto Calabrone, il liquido incandescente derivato da Molten e Hydro-man
risaliva da un crepaccio nel terreno. Si avvicinava minaccioso alle sue spalle
ma lo scienziato fortunatamente se ne accorse il tempo ed elaborò un piano
brillante per neutralizzarlo.
<Nova!
Dirigilo verso di me!> gridò, e senza esitare il razzo umano eseguì la
manovra facendo sì che il mostro si voltasse in direzione dell’eroe
giallo-nero. Spruzzò il suo getto
congelante verso di lui ma provvidenzialmente Hank si ridusse alle dimensioni
dell’animale da cui prendeva il nome di battaglia, facendo in modo che il
fluido glaciale andasse a colpire “Molten”; immediatamente il suo corpo liquido
si solidificò, raffreddandosi.
<Ora non
è più incandescente. Liberatene!> ordinò Pym e Nova, volando in picchiata
verso di esso lo afferrò e si diresse a tutta velocità verso il cielo,
diventando un puntino indistinguibile, per poi rilasciare quell’essere nella
stratosfera.
Ora non
rimaneva che liberarsi del Lizard gigante. Hank sapeva che c’era solo un modo
per farlo, ma era rischioso. Grazie alle particelle a cui aveva dato il nome
aumentò le proprie dimensioni fino a superare i 20 metri, avendo in quello
stato la forza per poter sopraffare quell’orribile abominio: lo afferrò per la
coda e lo sbattè diverse volte contro le rocce, poi con la sua enorme pianta
del piede gli schiacciò il collo, rompendoglielo.
Thunderstrike
atterrò proprio nell’istante in cui Henry sconfiggeva la creatura.
<Complimenti,
dottore... nemmeno il vecchio Erc avrebbe saputo fare di meglio! Ero sceso per
darle una mano, ma vedo che non ne ha avuto alcun bisogno...> ma Hank tornò
immediatamente alle sue reali dimensioni, cadendo in terra in preda a vertigini
e capogiri.
<Dottor
Pym!> esclamò Eric preoccupato <Ehi Doc.... Henry, sta bene? <
<S-Si...
non preoccuparti... lo sforzo è stato... eccessivo. Non posso ... sopportare a
lungo quella statura. D-Dammi solo un attimo per riprendere fiato...>
<Tutto
il tempo che le occorre, è stato grande... in tutti i sensi. Ehi ma dove sono
gli altri?>
A bordo
della piattaforma, i due genetisti avevano osservato ogni cosa.
<Demonicus,
sembra che i tuoi ibridi stiano avendo la peggio.>
<Gli
uomini uccelli sotto il mio comando saranno sufficienti a...>
<Non
sottovalutare i Vendicatori, non credo che quei pennuti bastino a
sconfiggerli!> disse ancora Malus, iniziando a temere una sconfitta.
<Sono
sufficienti a permettermi di scappare. Ho altre basi e altri piani da portare a
compimento. Questo è stato solo un test sul campo.>
<M-Ma....
e io...?>
Per
risposta Demonicus premette un pulsante e Malus si trovò senza più nulla sotto
i piedi. Cadde nel vuoto ma non precipitò; Demonicus lo cullò con un raggio
fino a terra.
<E tu
Malus sarai un piccolo omaggio per i nostri comuni nemici. Occupandosi di te
non si accorgeranno della mia fuga. La nostra collaborazione finisce qui. So
che non mi puoi sentire ma hai imparato una lezione oggi: alla fine rimane solo
Demonicus.>
Anche se
non poteva ascoltarlo Malus gridò delle invettive all'indirizzo dell'ormai ex
socio. Guardò giù il terreno che si stava avvicinando.
***
Tigra evitò
i raggi scaturiti dalle aste degli uomini uccello. Malus era atterrato e osservava
lo scontro cercando riparo dagli sguardi nemici. Indietreggiò per trovarlo
dietro un albero ma andò a sbattere contro qualcosa. Si voltò e ciò che vide lo
terrorizzò:
<Oh
no!> esclamò spaventato.
<Oh
si!> disse USAgent e il suo pugno mise finalmente la parola fine alla sua
lunga fuga. Era andato alla ricerca di Battlestar ed era incappato nel
criminale per il quale erano venuti fin là.
Nel
frattempo, Aracne aveva intrappolato alcuni uomini uccello e tirando il capo
della rete psichica li aveva bloccati come in un sacco. Tigra ne aveva
disarmati due ma erano troppi e quando la afferrarono puntando verso il cielo
con l'intenzione di scagliarla da un'altezza mortale.
<Greer,
no!> gridò preoccupata She Hulk.
<Guardate
che non è vero che i gatti cadono sempre in piedi... non credete a tutto quello
che vedete su youtube> disse sarcasticamente Tigra. Era una battuta detta
per farsi coraggio. Sapeva che quegli esseri non rispondevano che agli ordini
dei suoi nemici. Raggiunto un punto nel cielo sentì le dita degli uomini
uccello scivolare lentamente dalle sue braccia.
<Se
calcolo bene la traiettoria posso arrestare la caduta. Farà molto male ma non
sarà mortale>
Guardò gli
occhi vuoti degli uomini uccello e nel momento in cui la lasciarono li vide
allontanarsi. Guardò in direzione degli alberi sempre più vicini ma poi
qualcosa, un lampo rosso la afferrò al volo e la riportò su. Lei aveva chiuso
gli occhi. Li riaprì vedendo un uomo uccello diverso dagli altri, bardato di
rosso con un casco che imitava un becco. Le ali più grandi e splendenti.
<E tu
chi sei?>
<Sono
Corvo Rosso, il capo del popolo alato. Sono tornato. Qualcuno mi ha liberato
dalla prigione in cui ero finito dopo il mio scontro con Namor.>
<Il
popolo non è più tuo. Demonicus ha lavato il loro cervello e adesso sbattono le
ali a comando>
Senza
rispondere a Tigra Corvo Rosso andò versò gli uomini uccelli. Emise un verso.
L'antico linguaggio del cielo si riverberò nell'aria e sgombrò le menti
ottenebrate dei suoi uomini. Tigra vide gli occhi vuoti tornare a brillare e
poi Corvo Rosso discese fino a terra.
I raggi
delle aste degli uomini uccello scongelarono D-Man. Battlestar raggiunse i suoi
compagni. Aveva delle spiegazioni da dare.
<Quando
ho visto Corvo Rosso nella bara criogenica ho deciso di fare il principe
azzurro e liberarlo dal suo sonno.... ma senza bacio, fortunatamente: mi è
bastato sbloccare il sistema. Sarebbe stato imbarazzante. Sono un ragazzo
all'antica> scherzò Lemar.
Corvo Rosso
si avvicinò a USAgent che teneva Malus per il bavero.
<Questo
è uno degli uomini che ha rubato la mia isola e schiavizzato la mia gente?>
<Demonicus
il vero artefice di tutto questo è scappato. Ha lasciato dietro il suo
complice>
<Cosa
state facendo a Mandrillo?> chiese Sharon vedendo che gli uomini uccello lo
mettevano in una specie di cilindro.
<Rimarrà
con noi fino a quando non sarà guarito. Almeno questo ve lo dobbiamo
Vendicatori.> disse Corvo Rosso.
D-Man
sentiva ancora un gran freddo. Ma si trattenne dal dirlo perché sopraggiunsero
gli altri Vendicatori.
<Stai
bene Dennis?> gli chiese Tigra.
<S-Si,
tutto ok... certo che in questo momento vorrei avere anch’io una bella
pelliccia calda come la tua.>
<Ehi
guardate!> disse Aracne puntando il dito verso l’alto, da dove scesero Nova,
Thunderstrike, e Calabrone.
Quest’ultimo
fu guardato male da USAgent che gli gettò ai piedi Malus.
<Adesso
cosa intendi farne gran capo? Lo metterai in una prigione vera o in un'altra
con la porta lasciata aperta?>
<Lo voglio
io, fatemelo strapazzare un po’. Niente di permanente....anche se, cambiargli i
connotati è fargli un favore> disse She Hulk che vedeva in quel piccolo
scienziato pazzo il sadico che l'aveva torturata, spinta sull'orlo dell'abisso,
e che aveva ucciso suo padre.
Nova si
parò davanti.
<Fermati.
Non dargli questa soddisfazione... se ti serve un’altro calmante, ne ho un
altro in serbo per te.>
<Nova,
una parola agli altri> gli disse prendendolo per il bavero e sollevandolo da
terra <e di te non rimarrà abbastanza per riempire il tuo elmo!> ma alla
fine della minaccia gli strizzò l'occhio.
<Ok
ok... come non detto. Mai successo.> rispose Richard, sorridendole.
Sharon
Ventura era tornata umana ma guardandosi le mani le sembrò di vederle ancora di
pietra. Si guardò attorno.
<Dov'è
il dottor Pym? Voglio sapere cosa ha intenzione di fare con noi. Mandrillo ha
quasi perso la vita e noi abbiamo rischiato grosso.>
<Se vuoi
delle spiegazioni dal nostro capo mettiti in fila> disse USAgent.
<Dategli
tregua, ragazzi. Se l’è vista brutta oggi... > disse loro Eric.
Pym era
entrato nel centro controllo di Demonicus per sfuggire alle domande a cui non
voleva o non poteva dare una risposta ma soprattutto perchè aveva un brutto
presentimento. Demonicus era fuggito ma qualcosa doveva esserci che gli avrebbe
permesso di inseguirlo.
<Non
farò lo stesso errore che ho commesso con Malus. Devo impossessarmi di
qualsiasi indizio possa essermi utile per rintracciarlo.> pensò.
Il computer principale era pieno di file.
Molti avevano il nome di super criminali.
<Sono
tutti gli appunti che ha preso quando ha iniziato a mescolare i vari dna dei
super criminali. Ecco qui i vari nomi dei progetti> iniziò a scorrerli <
che hanno dato vita ai mostri che abbiamo combattuto... B-Lizard è senz’altro
quello che mi ha quasi ucciso, poi c'è Wildspeed... Hydro -Molten... certo che
non ha una grande inventiva. E questo cos'è...> aprì una sotto cartella.
Demonicus non aveva fatto in tempo a cancellarli, per la fretta della fuga,
oppure voleva lasciare volutamente quelle molliche di pane, per creare una
nuova pista che portasse i suoi nemici in una nuova trappola? Mentre rifletteva
su questo, Henry iniziò consultare quei files.
<Mio
Dio.... è ancora ossessionato da Godzilla e mostri vari... noi Vendicatori non
siamo mai stati l'obiettivo di questi esperimenti... l'isola gli serviva solo
come laboratorio per i test. Adesso sa cosa fare... e se quello che è scritto
qui è vero, intende creare cose ben più orribili e potenti di quelle che
abbiamo visto su quest'isola!>
Inserì i
dati in una chiavetta e poi tornò all'esterno in tempo per il commiato dei suoi
compagni dall'isola di Corvo Rosso.
Stavano
tutti ad attenderlo, come fosse un oracolo da interrogare.
<Allora?
Altri segreti che non vuoi condividere con noi?> domandò polemicamente
USAgent.
<So che
vi devo molte spiegazioni, a tutti voi, e ve le darò a tempo debito. Per prima
cosa, voglio ringraziare D-Man, Sharon e Battlestar per aver svolto
egregiamente il compito che vi avevo assegnato: senza di voi non avremmo mai
rintracciato Malus. Ma siamo incappati un una minaccia ancora più grossa.
Demonicus...>
<Che
altro ha combinato, quel verme?> chiese She Hulk.
<Per
farla breve, le mostruosità con cui ci siamo battuti non sono che la punta
dell’iceberg. In questa chiavetta, il cui contenuto vi mostrerò una volta
tornati alla base, pare vi siano piani ben più pericolosi.>
<A
proposito... come torniamo alla base?> domandò Aracne <Il Quinjet è fuori
uso.>
Hank tirò
fuori dalla tasca quello che sembrava un modellino in miniatura del Quinjet, lo
investì con le particelle Pym e questi tornò alle dimensioni originali.
<Beh che
state aspettando Vendicatori? Si torna a casa. Abbiamo del lavoro che ci
aspetta.>
FINE
Le Note
E con questo episodio chiudiamo una sottotrama
iniziata nel numero 8 della serie di She Hulk, reintroducendo un classico
avversario del nostro team: il Dottor Demonicus, che torna a tormentare i
nostri eroi dopo gli eventi narrati su Avengers
West Coast 70/74 e su Occhio di Falco MiT 3 e 4.
Due parole sul luogo dello scontro:
Sky Island è un’isola artificiale posta sopra l’oceano abitata da una razza di
uomini –uccello di discendenza Inumana. L’isola è sospesa in aria grazie a
congegni antigravitazionali ed è nascosta dalla civiltà umana da nuvole
artificiali.
E’ la patria di Corvo Rosso, il
supereroe alato creato da Joe Simon e Louis Cazeneuve nel 1940.
Ora Demonicus è fuggito, ma state
per certi che la sua strada incrocerà ancora quella dei nostri VCO. Rimanete
con noi per vedere come andrà a finire.
Carmelo & Igor.